Intelligenza artificiale: come potrebbe integrarsi nel software gestionale che conosciamo?

È questa la domanda che ci siamo fatti in redazione e che ci ha spinto a fare una riflessione su come questa nuova tecnologia potrebbe aiutarci a svolgere il nostro lavoro in un “domani” che, come vedremo, non è poi così lontano. 

In questa analisi non tratteremo gli aspetti potenzialmente negativi; vogliamo invece concentrarci sui possibili scenari che potremmo trovarci a vivere nei prossimi anni. 

Proveremo quindi a giocare con la fantasia per immaginare come tale risorsa potrebbe integrarsi nei software gestionali che usiamo tutti i giorni nelle nostre aziende. 

Partiamo però dal capire di cosa stiamo parlando.  

Questa è la definizione estratta dall’articolo Che cos’è l’intelligenza artificiale e come viene usata? presente sul sito del parlamento europeo: 

“L’intelligenza artificiale (IA) è l’abilità di una macchina di mostrare capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività.” 

Rispetto ai programmi che siamo abituati a conoscere quindi, una IA è in grado di imparare, eseguire un ragionamento partendo da una richiesta specifica e fornire una risposta, in maniera simile al nostro cervello. 

Un software convenzionale invece è fatto per dare un risultato processando i dati che gli vengono forniti secondo unelaborazione definita a monte. 

Questo dà un enorme vantaggio in termini di velocità di analisi dei dati perché non saremo più noi a dover pensare a come strutturare le analisi che ci serviranno per prendere decisioni, ma sarà il gestionale stesso che lo farà in autonomia: noi dovremmo solo chiedere. 

Partiamo da alcune domande: 

 “Quali sono gli articoli che hanno il margine più alto?” 

“Quali sono gli articoli che hanno il margine più alto e che hanno un tempo di giacenza media in magazzino inferiore ai 10 giorni?” 

“Quali sono gli articoli che hanno il margine più alto, che hanno un tempo di giacenza media in magazzino inferiore ai 10 giorni e che generano meno richieste di assistenza?” 

L’IA, interrogando i dati del nostro gestionale, potrebbe incrociare i dati di vendita, del magazzino e delle richieste di assistenza per rispondere a ognuno di questi quesiti.  

Queste sono però domande che potremmo fare anche a un buon software di Business Intelligence. 

Proviamo quindi a spingerci oltre: 

“Quali sono le 10 migliori aziende, non ancora nostre clienti, che potrebbero essere interessate ai nostri prodotti?” 

“Quali sono le 10 migliori aziende, non ancora nostre clienti, che potrebbero essere interessate ai nostri prodotti e che si trovano nel raggio di 200 chilometri dalla nostra sede centrale?” 

Se nel caso precedente i dati erano tutti interni allazienda, in questo secondo esempio abbiamo immaginato che lIA andasse a incrociare i dati interni con quelli esterni recuperabili in rete. 

  1. Ricerca dati dei prospect tramite analisi del web ed eventuali bilanci pubblici.
  2. Esclusione delle aziende già clienti grazie al confronto tramite Partita IVA.
  3. Restringimento dei risultati alle aziende entro i 200 km grazie all’indirizzo. 

Anche in questo caso però, con un po di lavoro di analisi, potremmo arrivare ad ottenere le risposte a queste domande. 

Vogliamo quindi spingerci ancora più in là: 

“Secondo le previsioni future di crescita economica, su quali paesi dovremmo concentrarci nei prossimi due anni?” 

“Secondo le previsioni future di crescita economica, su quali paesi dove abbiamo già clienti che ci hanno fatto fatturare più di 5 milioni di € negli ultimi 2 anni, dovremmo concentrarci nei prossimi 2 anni?” 

“Analizzando la tendenza dei prezzi delle materie prime su cui basiamo la nostra produzione, di quanto dovremmo variare i nostri listini per poter mantenere i livelli di profitto attuali?” 

In questo ultimo esempio abbiamo ipotizzato di chiedere all’AI di fare unanalisi molto complessa che a noi umani avrebbe richiesto uno sforzo notevole. 

Tornando con i piedi per terra, queste sono domande a cui non sappiamo quanto la tecnologia impiegherà a rispondere. Sappiamo però che Microsoft sta investendo molto ed ha già iniziato ad integrare le intelligenze artificiali nel suo motore di ricerca BING e nella suite 365.  

Da un lato l’intenzione è quella di battere i competitor sul campo della ricerca web, dall’altro è quella di velocizzare il lavoro delle persone. Proprio pensando a questo, in un evento dedicato che si è svolto il 16 Marzo, “Future of Work with AI”, è stato presentato “Microsoft 365 Copilot”, un sistema di IA che si integra nei programmi che già conosciamo e che usiamo quotidianamente: sfruttando la potenza della tecnologia e combinandola con tutti i dati presenti nei sistemi aziendali questo nuovo strumento può, ad esempio, generare un documento o un Power Point di presentazione di un progetto partendo da un altro Word che contiene solo le specifiche tecniche facendo risparmiare in questo modo tantissimo tempo. 

Un altro caso d’uso è stato confermato per Microsoft Dynamics 365 Business Central dove sarà possibile generare elenchi di prodotti per l’e-commerce: sfruttando gli attributi dei prodotti come taglia, colore e materiale verranno generate delle descrizioni convincenti da usare nelle vetrine dei prodotti presenti online. 

Queste sono solo due dei tanti utilizzi presentati. Come è facile intuire abbiamo toccato solo la punta dell’iceberg delle possibilità che questa tecnologia ci metterà a disposizione in futuro. Futuro che, con la velocità a cui si evolve questo mondo, sembra essere già qui.  

 

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