L’importanza delle normative a tutela della sicurezza alimentare
La protezione dei consumatori è nelle mani delle leggi e dei regolamenti sulla sicurezza alimentare che vengono applicate all’intera catena di approvvigionamento alimentare che va dai fornitori, produttori e clienti, definendo gli standard minimi e requisiti di sicurezza alimentare per la qualità e la sicurezza degli alimenti.
Queste leggi aiutano a proteggere i consumatori da atti ingannevoli e pericolosi che alterano la sicurezza alimentare. Ogni paese può inoltre avere le proprie leggi e le proprie interpretazioni ai regolamenti alimentari. Per esempio alcune leggi di un paese potrebbero non essere applicabili ad un altro.
Esistono leggi mirate a tutelare i consumatori su quanto riportato in etichetta, le dichiarazioni di informazioni errate come peso, valori nutrizionali e ingredienti sono considerati come un reato e soggette a sanzioni.
Avere norme uniformi attraverso protocolli standardizzati aiuta sicuramente il consumatore a prendere decisioni accurate e non fuorvianti sui prodotti che trova a scaffale, ma dall’altra parte richiede un maggior impegno da parte delle aziende che devono fare molta attenzione a quanto riportano sull’etichetta, seguendo il processo di sviluppo prodotto in modo più vigile.
Cosa dicono le normative (es FDA USA) e quali sono i punti più critici?
Alcuni dei requisiti normativi più importanti che influenzano le aziende del settore alimentare e delle bevande sono quelle EU, UK e USA.
Regolamento EU n. 1169/2011
Il regolamento emanato dal Parlamento e il consiglio dell’Unione Europea regola l’etichettatura per i prodotti commercializzati su tutto il territorio europeo.
Il regolamento prevede che i produttori inseriscano in etichetta una serie di informazioni, alcune obbligatorie quali per esempio:
- Informazioni nutrizionali: valore energetico e quantità di grassi, grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale.
- Quantità netta: del prodotto espresso in grammi, chili, millilitri, centilitri o litri, a seconda di ciascun prodotto.
- La data di durata minima (TMC) o la data di scadenza
- Allergeni: 14 allergeni devono essere dichiarati sui prodotti: (cereali e derivati, crostacei, uova, pesce, arachidi, soia, latte, frutta a guscio, sedano, senape, sesamo, anidride solforosa e solfiti, lupini e molluschi.)
Natasha’s Law
Dal 1° ottobre 2021, i requisiti per l’etichettatura degli alimenti preconfezionati per la vendita diretta (PPDS) sono cambiati in Galles, Inghilterra e Irlanda del Nord. Qualsiasi azienda che produce alimenti PPDS è tenuta a etichettarli con il nome dell’alimento e un elenco completo degli ingredienti, con gli ingredienti allergenici.
U.S. Food and Drug Administration
Se un’azienda vuole vendere i proprio prodotti in USA, le leggi che regolamentano l’etichettatura alimentare cambiano. Queste sono stanziate dall’ente di controllo U.S. Food and Drug Administration
(FDA).
Nutrition facts: tutte le le variazioni apportate da FDA
Recentemente (2021), FDA ha apportato lievi modifiche sulla creazione della nutrition facts e, rispetto alla versione precedente, ha deciso di:
- Aumentare le dimensioni della dicitura “Calories”;
- Riportare in grassetto sia il numero delle calorie che l’indicazione “Serving Size”;
- Cambiare la logica di rappresentare la Serving size, che deve basarsi sulla quantità di prodotto acquistato e
- non su una quantità standard;
- Inserire una tabella nutrizionale con doppia colonna per tutti quegli alimenti che possono, non solo essere
- consumati a porzione, ma anche integralmente;
- Indicare potassio e la vitamina D ed eliminare la notazione delle vitamine A e C;
- Riportare in grammi gli zuccheri aggiunti e come % del valore giornaliero;
- Migliorare la spiegazione riportata sulle note in fondo alla tabella nutrition facts (foot note);
- Eliminare la dicitura “Calorie da grassi”
Tutti questi requisiti, che variano per area geografica, possono avere un impatto significativo sulle soluzioni e sulle strategie di etichettatura delle aziende che operano in questo settore. Per stare al passo con questo ambiente normativo in continua evoluzione è necessario trovare soluzioni tecnologiche solide che aiutino le aziende alimentari a superare l’ostacolo di un’etichetta non conforme.
Considerando i molti fattori presenti nell’industria del food&beverage, può sembrare abbastanza impossibile avere un controllo adeguato su tutto il processo che intercorre lo sviluppo di un nuovo prodotto alimentare e/o delle bevande, ma grazie al supporto di nuovi strumenti informatici è possibile avvalersi di un aiuto tecnologico.
Un sistema ad hoc: il PLM
Sul mercato esistono software PLM, acronimo di Product Lifecycle management in grado di collezionare tutte le informazioni di sviluppo prodotto e ottenere un’accurata definizione dell’etichetta alimentare con una riduzione dell’errore.
L’implementazione di un sistema PLM permette alle aziende alimentari di avere, non solo un miglioramento sulla gestione dei progetti di sviluppo prodotto, ma anche:
- Una maggiore tracciabilità delle informazioni
- Un’unica fonte di verità con la raccolta di dati univoci
- Un’automatizzazione dei calcoli dei valori nutrizionali e generazione delle etichette in modo rapido
- Un aggiornamento continuo delle informazioni sulla conformità degli ingredienti da dichiarare in etichetta
Il software deve dunque fornire una risposta raccogliendo tutti i dati richiesti sull’etichetta, dagli ingredienti alle normative specifiche per paese, adattando la lingua.
Le diverse funzionalità di un PLM aiutano a garantire la conformità normativa riducendo il tempo di creazione etichetta che generalmente, senza l’aiuto di un software specifico, può essere particolarmente oneroso per le aziende che cercano di crescere e di espandersi in nuove aree geografiche.
Come abbiamo già ribadito i software di PLM che hanno lo scopo di assicurarsi di essere conformi alle normative sulle etichette alimentari sono molti, ma serve un partner per scegliere il software giusto e eseguire un’implementazione che non sia solo tecnica ma anche di processo.