Bilancio di sostenibilità: un obbligo o un’opportunità?

Il bilancio di sostenibilità è la pubblicazione che un’impresa realizza a seguito di un processo di rendicontazione e di coinvolgimento degli stakeholder, per comunicare in modo trasparente gli impatti positivi e negativi generati sui tre piani della sostenibilità: economico, ambientale e sociale.

Si tratta di uno strumento di RSI o Responsabilità Sociale d’impresa (internazionalmente riconosciuto come Corporate Social Responsability CSR), poiché rende note le azioni intraprese e le attività svolte dall’organizzazione in questo ambito.

La direttiva 2014/95/UE sul bilancio di sostenibilità

Dal 2017 il Bilancio di Sostenibilità è diventato obbligatorio per le grandi aziende o i gruppi di grandi dimensioni. Ciò è reso noto attraverso la Direttiva 2014/95/UE. In Italia viene recepita con il decreto legislativo 254 del 30/12/2016, in GU n.7, del 10/01/2017.

Quali sono quindi i soggetti obbligati o “Gruppi di grandi dimensioni”?

Si definisce “Gruppo di grandi dimensioni” il gruppo costituito da una società madre e una o più società figlie che, complessivamente, abbiano avuto su base consolidata, in media, durante l’esercizio finanziario un numero di occupati pari o superiore a cinquecento ed il cui bilancio consolidato soddisfi almeno uno dei due seguenti criteri:

  • Totale dell’attivo dello stato patrimoniale superiore a 20.000.000 di euro;
  • Totale dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiore a 40.000.000 di euro;

Ne fanno parte, quindi, aziende quotate o emittenti titoli obbligazionari di grandi dimensioni e di aziende del settore bancario-assicurativo con gli stessi criteri dimensionali.

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…E le aziende che non hanno queste caratteristiche?

“Dichiarazione di carattere non finanziario”

Le aziende che non rispondono ai requisiti sopra citati hanno la possibilità di redazione della Dichiarazione Non Finanziaria (DNF), su base volontaria.

Le imprese di grandi dimensioni che costituiscono enti di interesse pubblico includono nella relazione sulla gestione una dichiarazione di carattere non finanziario contenente almeno informazioni ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione attiva e passiva in misura necessaria alla comprensione dell’andamento dell’impresa, dei suoi risultati, della sua situazione e dell’impatto della sua attività, tra cui:

  1. una breve descrizione del modello aziendale dell’impresa;
  2. una descrizione delle politiche applicate dall’impresa in merito ai predetti aspetti, comprese le procedure di dovuta diligenza applicate;
  3. il risultato di tali politiche;
  4. i principali rischi connessi a tali aspetti legati alle attività dell’impresa anche in riferimento, ove opportuno e proporzionato, ai suoi rapporti, prodotti e servizi commerciali che possono avere ripercussioni negative in tali ambiti, nonché le relative modalità di gestione adottate dall’impresa;
  5. gli indicatori fondamentali di prestazione di carattere non finanziario pertinenti per l’attività specifica dell’impresa

La dichiarazione di carattere non finanziario contiene inoltre, ove opportuno, riferimenti agli importi registrati nei bilanci d’esercizio annuali e ulteriori precisazioni in merito.

Global Reporting Initiative (GRI)

Il Global Reporting Initiative (GRI) è un istituto internazionale che fissa i principi di redazione del Bilancio di Sostenibilità e i contenuti del documento. È un’organizzazione non profit basata su un network, una rete globale dei seguenti gruppi di stakeholder: imprese commerciali, organizzazioni sindacali, istituzioni di mediazione, imprese di investimento e la società civile. Il GRI ha sviluppato ed elaborato i GRI Standard che costituiscono un framework di reporting per le organizzazioni.

Le linee guida GRI – G4 al bilancio di sostenibilità

Le linee guida dello standard internazionale GRI – Global Reporting Initiative – versione G4 consentono di redigere il Bilancio di Sostenibilità in modo da rispondere alle richieste dello schema di decreto. Ecco quali saranno gli ambiti di cui rendicontare le performance:

  • il modello aziendale di gestione ed organizzazione delle attività dell’impresa;
  • le politiche praticate dall’impresa, i risultati conseguiti tramite di esse ed i relativi indicatori fondamentali di prestazione di carattere non finanziario;
  • i principali rischi che derivano dalle attività dell’impresa, dai suoi prodotti, servizi, rapporti commerciali, incluse le catene di fornitura e subappalto;
  • l’utilizzo di risorse energetiche, distinguendo fra quelle prodotte da fonti rinnovabili e non rinnovabili;
  • le emissioni di gas ad effetto serra e le emissioni inquinanti in atmosfera;
  • l’impatto attuale prevedibile sull’ambiente nonché sulla salute e la sicurezza, associato ai fattori di rischio;
  • aspetti sociali e attinenti alla gestione del personale per garantire la parità di   genere, le   misure volte   ad   attuare   le convenzioni   di   organizzazioni internazionali e sovranazionali in materia, e le modalità con cui è realizzato il dialogo con le parti sociali;
  • rispetto dei diritti umani, le misure adottate per prevenirne le violazioni, nonché le azioni poste in essere per impedire atteggiamenti discriminatori;
  • lotta contro la corruzione, con indicazione degli strumenti a tal fine adottati.

Il bilancio di sostenibilità secondo il GRI

Il bilancio di sostenibilità è un processo interno che afferma, in primis, la mission, disegna le dinamiche organizzative e comunica la strategia. Da questo processo deriva una maggiore comprensione dell’operato dell’organizzazione e una consapevolezza dell’identità e delle relazioni intrecciate. Il bilancio che viene pubblicato è un “libro” che racconta l’organizzazione e il suo impegno in campo ambientale e sociale a tutti gli stakeholder generando, di fatto, il valore intrinseco dell’impresa stessa.

È da intendersi, quindi, come un’importante opportunità: da un lato per comunicare il proprio impegno ambientale e sociale, dall’altro per poter dare valore ai cambiamenti interni (a beneficio della gestione d’impresa) e parallelamente ai riconoscimenti (o benefici esterni) da un punto di vista di reputation, fidelizzazione, e indubbiamente come possibilità di reperire finanziamenti (come evidenziato all’interno dello schema a fianco).

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