Come abbiamo visto nel precedente articolo, il bilancio di sostenibilità è lo strumento tramite il quale un’impresa rende conto dei propri impatti non finanziari verso tutti i soggetti con cui viene a contatto, riportando i risultati sociali e ambientali generati nello svolgimento della sua attività. È obbligatorio per le grandi aziende o i gruppi di grandi dimensioni, e una grande opportunità per tutte le altre aziende. Serve infatti a comunicare la propria Strategia di Sostenibilità, orientata al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) individuati nell’Agenda ONU 2030.
Un bilancio di sostenibilità incrementa la reputazione dell’azienda, la fidelizzazione dei clienti, e il valore percepito dagli stakeholder, quindi procura maggiore possibilità di reperire finanziamenti.
Cosa è importante considerare quando ci si appresta a fare il bilancio di sostenibilità?
Il bilancio di sostenibilità è innanzitutto un processo interno, che è efficace solo se tutta l’azienda viene ingaggiata nella redazione del report, e se i vertici dell’organizzazione si impegnano ad utilizzarlo come uno strumento di pianificazione e controllo per perseguire un progetto di business sostenibile. Seguendo le linee guida dello standard internazionale GRI, che è il più diffuso e completo, l’azienda è chiamata ad eseguire la cosiddetta “analisi di materialità”, cioè a identificare quali sono gli SDG prioritari per l’azienda e i suoi stakeholder, e che saranno quindi oggetto di approfondimento. Gli standard GRI, infatti, sono pensati per essere utilizzati come un set modulare, cosicché ogni azienda possa fornire un quadro inclusivo e completo degli impatti economici, ambientali e sociali, e di come vengono gestiti. Questo è in linea con le direttive della Commissione europea, che prevedono un modello “comply or explain”: se un’impresa non ritiene rilevanti i dati relativi ad un determinato tema, non c’è obbligo di informativa, ma solo quello di motivare la scelta. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile selezionati vengono declinati in temi materiali, e correlati alle informazioni richieste dai GRI Standards.
Pianificare. Misurare. Condividere.
Il percorso di creazione del Bilancio di sostenibilità inizia identificando le tematiche giuste su cui rendicontare, quelle davvero rilevanti per l’azienda e per tutti i suoi stakeholder di riferimento.
“Stakeholder engagement”
Tramite interviste dirette, questionari, o altri strumenti, vengono coinvolti i principali stakeholder interni ed esterni, al fine di indagare in quale misura i temi della sostenibilità possano influenzare le loro valutazioni e decisioni, e quali sono le loro aspettative su azioni e priorità dell’azienda sui temi della sostenibilità.
“Risk assessment”
La fase di analisi prevede inoltre di consultare i diversi responsabili di funzione e aree di business, per identificare le aree di rischio a cui l’azienda è esposta inerenti ai valori di sostenibilità sociale e ambientale. La combinazione dei due processi di intervista e risk assessment consente di concentrare la strategia di sostenibilità sui temi ritenuti effettivamente rilevanti da tutti gli attori coinvolti. Al termine del processo di analisi viene prodotta la “matrice di materialità”, che mette in luce l’intersezione tra gli interessi dell’azienda e dei suoi stakeholder.
L’azienda è così in grado di individuare i temi di maggior interesse su cui operare, per integrare sostenibilità ed esigenze di business.
Indicatori di performance
Terminata la fase di analisi, si procede alla definizione dei KPI, i parametri obiettivo. I temi qualitativi diventano informazioni semplificate, sintetiche e misurabili, che consentono all’azienda di misurare in modo oggettivo le performance economiche, sociali e ambientali ottenute nel tempo. Un attento percorso di misurazione e un sistema strutturato di indicatori contribuisce a definire i risultati raggiunti e a fissare obiettivi di miglioramento. Il processo di misurazione, in particolare, rappresenta l’aspetto più importante da tenere in considerazione, in quanto da questo dipende l’efficacia della valutazione. Particolare attenzione va prestata alle informazioni intangibili di carattere non contabile, come ad esempio il Capitale umano o il Capitale relazionale, l’immagine dell’azienda percepita nel mondo esterno. Tali variabili sono difficilmente misurabili e individuabili, tuttavia contengono informazioni utili per creare nel tempo valore per azionisti e stakeholder.
Infine, per integrare efficacemente la sostenibilità all’interno del business, l’azienda deve comunicare i propri impatti sullo sviluppo sostenibile e le azioni intraprese in questo ambito. Tramite le linee guida definite dagli standard GRI, viene prodotto un report che risponde alle domande:
- Quali sono gli impatti significativi dell’azienda, sia in termini di rischi che di benefici?
- Come l’analisi degli impatti ha portato a identificare gli SDG prioritari?
- Quali sono gli obiettivi per contribuire agli SDG identificati?
- Quali sono i KPI per misurare le performance ottenute nel tempo?
- Come l’azienda cerca di limitare gli impatti negativi?
- Come l’azienda cerca di raggiungere gli obiettivi economici, sociali e ambientali?
- Quali sono i piani futuri di miglioramento degli obiettivi?
Perché affidarsi a un partner qualificato
Scegliere un partner qualificato per costruire il bilancio di sostenibilità è fondamentale per non vanificare gli sforzi. È necessario che il partner affianchi l’azienda nel per condurre le interviste agli stakeholder e ai responsabili di funzione, individuare gli obiettivi, definire i KPI e le loro modalità di calcolo. Questa ultima fase, in particolare, si rivela la più critica quando ci si appresta a redigere un Bilancio di Sostenibilità. Le informazioni necessarie per il calcolo dei KPI sono le più eterogenee, provengono da fonti diverse e hanno generalmente diverso dettaglio temporale.
Volendo ad esempio calcolare le emissioni di gas serra sul totale delle vendite, si dovranno considerare:
- le emissioni di CO2 per i diversi prodotti su base giornaliera, espresse in tonnellate
- i volumi totali di vendita mensili per le diverse categorie di prodotto, espressi in unità
- il dato di bilancio mensile che rappresenta il totale delle vendite, espresso in euro
Queste tre informazioni devono essere rese omogenee e confrontabili, facendo in modo che ognuna di esse abbia lo stesso dettaglio in termini di tempo e di dettaglio di prodotto.
Volendo invece valutare l’impatto che ha la formazione sulla riduzione degli incidenti sul lavoro, gli elementi che potrebbero entrare in gioco sono:
- il dato di bilancio mensile che rappresenta i costi per la formazione, espresso in euro
- il totale dei corsi erogati, espresso in ore
- la percentuale dei dipendenti coinvolti, calcolata sul numero di partecipanti rispetto al totale dei dipendenti, su base annua o mensile
- la riduzione del tasso di infortuni, calcolata come percentuale sul numero di incidenti rispetto all’anno precedente
Anche in questo caso le informazioni sono le più diverse, ed è necessario eseguire interventi tecnici scrupolosi per garantire che i dati siano confrontabili tra loro e diventino fruibili per la costruzione del report finale.
Horsa ABIC vanta una conoscenza approfondita degli aspetti tecnici delle piattaforme CPM più comuni, quali ad esempio Oracle Hyperion, Board, SAP, e Tagetik. È in grado quindi di occuparsi della raccolta dei dati, della loro integrazione, della normalizzazione, e di tutti gli aspetti che concorrono al calcolo dei KPI. Horsa ABIC si pone quindi come un partner strategico per le aziende, in grado di definire e sviluppare una piattaforma per creare il Bilancio di Sostenibilità in modo completo ed efficace.