Data warehouse in cloud: dall’on-premise alla rivoluzione della nuvola

Un’azienda dovrebbe preferire un data warehouse in cloud oppure è meglio che lo realizzi on-premise? La riposta è piuttosto articolata, perché entrambe le soluzioni presentano vantaggi e svantaggi. Tuttavia, oggi è sicuramente il cloud a primeggiare grazie alle possibilità offerte dalle maggiori flessibilità e scalabilità. Due aspetti fondamentali in assoluto, ma che assumono un ruolo ancor più rilevante in una situazione come quella attuale dove il business può cambiare da un momento all’altro e può capitare che le aziende si debbano adattare in modo repentino alle evoluzioni del contesto.

Nonostante gli effetti della pandemia, gli investimenti delle aziende in progettualità Data Analytics hanno continuato a crescere. La motivazione è dovuta al fatto che proprio la criticità del periodo rende più urgente dotarsi di competenze e strumenti adeguati per pianificare strategie data-driven. In aggiunta, per avere una risposta in tempi rapidi, la scelta ricade sul cloud perché è l’unica piattaforma che permette di attivare dei servizi (anche on demand) senza dover rivedere tutta la propria dotazione tecnologica aziendale.


Dati attuali e facilmente analizzabili

Nel contesto Data & Analytics, il cloud permette maggiore flessibilità e agilità perché integra diverse tipologie di dati, senza dover installare tecnologie differenti. Sarà possibile decidere semplicemente in base allo scenario del momento se utilizzare dati in batch, aggiornati ad esempio una volta al giorno, in near real time oppure anche in real time, per i casi che lo richiedono. Si possono inoltre integrare algoritmi di Intelligenza Artificiale andando ad utilizzare come base informativa previsionale i dati storici, piuttosto che dati in real time in contesti dove il fenomeno debba essere intercettato in simultanea.

L’agilità di integrazione del cloud di fonti eterogenee, anche destrutturate, riconducono al concetto di “data lake”, che permette di immagazzinare al suo interno i più svariati tipi di informazioni, senza quasi alcun limite di numerosità né di eterogeneità, dalle più diverse sorgenti. Al data lake si può accedere tramite interfacce simili a quelle già conosciute dagli utenti finali e questo rende prossima allo zero la curva di apprendimento. In altre parole, si possono raccogliere nel data lake informazioni anche destrutturate (come immagini, file video, e così via) per poi fare delle interrogazioni (magari con strumenti che si appoggiano al linguaggio SQL, molto conosciuto dalle aziende) in modo da avere insight da informazioni che non risiedono all’interno dell’organizzazione.


I cinque motivi per avere un data warehouse in cloud

Per comodità, potremmo riassumere in cinque parole chiave il motivo per cui è vantaggioso avere un data warehouse in cloud. Tali parole sono: migrazione, flessibilità, riusabilità, scalabilità e integrazione. Cerchiamo di spiegare meglio come possono rappresentare un sostanziale beneficio per l’azienda che decide di passare dall’on premise al cloud.

Anzitutto perché per la migrazione è possibile riutilizzare tutta l’infrastruttura posseduta senza dover ripartire da zero. In secondo luogo, perché se e quando servono più risorse tramite un meccanismo automatizzato si “accendono” quelle necessarie in funzione delle esigenze e le si “spengono” quando non servono più. Fare la medesima cosa on premise vorrebbe dire avviare la procedura di acquisto della risorsa, per esempio un server, controllare che la spedizione vada a buon fine, installarlo, configurarlo e connetterlo in rete. Per poi magari usarlo solo un mese e con il rischio che quando serva di nuovo si riveli obsoleto. Tutto questo diventa più automatico nel cloud e anche più semplice da gestire. Oltre a beneficiare di una riduzione nei costi di acquisto di nuovo hardware. L’integrazione per il passaggio al cloud è un altro aspetto importante. Infatti, oggi molte aziende stanno portando diversi applicativi sulla cosiddetta “nuvola”. Così, anche per una questione di integrazione, ha senso che anche il sistema di data warehouse sia in cloud.


Una generazione di software sempre aggiornati

Un altro vantaggio che offre il cloud è che, all’interno di un’offerta Plaftorm as a Service (PAAS), oltre all’hardware si può disporre anche del software. Questo implica che non ci si debba preoccupare dell’aggiornamento degli applicativi: viene fatto in automatico e si ha sempre a disposizione la versione più recente.

In pratica, nel contesto Data & Analytics, il cloud offre svariate funzionalità che si possono attivare, on demand, per soddisfare specifiche esigenze. Questo riguarda necessità sia di breve periodo, legate ad una richiesta contingente che richiede tecnologie specifiche, che di lungo periodo, per un analytics più matura e che quindi accompagni l’azienda durante le varie fasi del proprio percorso. Un esempio è l’integrazione degli elementi per la sicurezza, o di compliance normativa, spesso integrata nel cloud by design.

In conclusione, rispetto all’on premise, nel cloud viene soddisfatta la grande esigenza di flessibilità che oggi tutte le aziende richiedono, riducendo anche i costi dei continui aggiornamenti necessari a mantenere il livello di adeguamento del proprio portafoglio applicativo di Data & Analytics.

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