Cybersecurity. La virtù della cautela

Cari lettori,

nella speranza che abbiate passato delle buone vacanze presso le vostre residenze e abbiate riposato le vostre membra, è giunta l’ora, miei stimati colleghi, di fare ritorno alle vostre scrivanie, dove il dovere vi attende.

In questa occasione mi sento di darvi una raccomandazione semplice quanto fondamentale: non reperire programmi da siti web non ufficiali o non autorizzati.

Può essere una raccomandazione banale, un dettaglio trascurabile, ma come spesso accade nelle più raffinate cronache della nostra organizzazione, è proprio nei piccoli gesti che si nasconde la differenza tra eleganza e disastro. L’importante in queste casistiche è sapere che l’apparenza inganna più che mai; infatti, alcune fonti possono sembrare lecite, come i programmi che potreste reperire da essi.

Ma dietro quell’aspetto impeccabile può celarsi tutt’altro: virus, malware, ransomware e programmi capaci di insinuarsi silenziosamente e garbatamente nelle macchine che utilizzate quotidianamente per il vostro lavoro. Essi potrebbero rubare i vostri dati o compromettere la sicurezza di tutta l’organizzazione, agendo come un ospite non inviato alle feste cortigiane di Horsa e rivelando la propria natura solo a tempo debito. Costruiti con astuzia, si muovono nei sistemi in punta di piedi, eseguendo comandi che non sono a te visibili, ma intanto fanno il loro lavoro.

E quando questo accade, non ne risente solo il singolo utente. Le conseguenze si propagano come un’eco in un salone gremito: sistemi bloccati, dati e reputazioni compromesse. Un gesto può, dunque, trasformarsi in incidente che coinvolge tutti.

La prudenza, per questo, è la virtù più nobile di tutte. Reperire i programmi solo da fonti ufficiali o autorizzate non è una formalità, ma un atto di rispetto, verso l’organizzazione, i colleghi e se stessi.

Significa scegliere la sicurezza dell’imprudenza, la consapevolezza invece dell’abitudine o della pigrizia.

E se mai vi dovesse sorgere un dubbio, ricordate questa semplice regola: non procedete prima di aver rivolto la domanda a chi di competenza. È il nostro compito aiutarvi e il vostro dovere è quello di chiedere prima di agire, in qualsiasi occasione. La prudenza non è un segno di timore, ma intelligenza, la forma più elegante di autodifesa, in questo caso, digitale. La sicurezza digitale non è di élite, non è riservata agli esperti, è una responsabilità condivisa e deve essere compresa da tutti, come un libro tradotto in molteplici lingue.

Ognuno di noi recita un ruolo importante e tutti condividiamo la stessa missione: mantenere un ambiente sicuro per voi e per tutti.

È un segno di professionalità, di rispetto e di vera eleganza.

 

Con rispetto e un tocco di charme,

La vostra signora della Sicurezza Digitale,

Luisa Mele,

Cybersecurity Engineer @Cyske.

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